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4) L'EURO: RIPARARE, NON ROMPERE



Riformare l'euro con un nuovo Trattato intergovernativo che si ponga l'obbiettivo di fare crescere l'occupazione e la ricchezza del continente. La riformulazione del funzionamento dell’Euro deve essere pregiudizialmente accompagnata dalla creazione di una agenzia di “Rating” Europea. Tale istituzione è indispensabile per neutralizzare le conseguenze speculative sui debiti sovrani e sui listini borsistici europei che - spesso - scaturiscono dalle valutazioni delle tre agenzie di “Rating” di matrice americana e anglosassone. Modificare lo statuto della B.C.E. (Banca Centrale Europea) con l'attribuzione di nuove funzioni di: 1- garante di ultima istanza del sistema bancario privato; 2- acquirente dei titoli di Stato emessi dai paesi dell'Eurozona; 3- regolatore di liquidità del sistema monetario dell'Euroarea, in modo da poter immettere nuove risorse finanziarie nel circuito economico quando necessario. Rinegoziare il trattato sul “Fiscal Compact”, che obbliga a ridimensionare entro 20 anni il rapporto Debito pubblico/Pil entro il parametro del 60%. Con un nuovo patto europeo sull’euro cadrebbero tutte le attuali tensioni sulla moneta e sui debiti sovrani e si ridarebbe slancio all’economia del continente.