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16) IL RISANAMENTO STRUTTURALE DEI CENTRI STORICI E DEI CENTRI URBANI. LA LORO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E L’AZZERAMENTO DELL’INQUINAMENTO URBANO



Orientare i progetti di riqualificazione urbanistica dei centri urbani verso il risparmio energetico ed il risanamento strutturale degli edifici, utilizzando: 1- la detassazione integrale degli investimenti nel settore privato; 2- i finanziamenti europei contenuti nei P.I.S.U. (Programmi Integrati di Sviluppo Urbano) per la realizzazione degli investimenti pubblici dei Comuni. Gli stessi investimenti pubblici finalizzati alla riqualificazione urbanistica dovrebbero essere rifinanziati dalle risorse che scaturiscono dal risparmio energetico (come ad esempio l’ottimizzazione dei consumi e la trasformazione a led dell’illuminazione pubblica). Si creerebbe così un ulteriore sviluppo sia del settore dell’edilizia che di quello energetico, riqualificando e valorizzando i centri urbani, quelli storici e le aree montane a minor densità di popolazione. Il recupero a fini residenziali dei borghi di montagna abbandonati dovrebbe essere agevolato da sgravi fiscali sugli investimenti abitativi e sugli investimenti finalizzati ad avviare attività agricole, zootecniche, artigianali e attività di lavoro tramite computer a distanza. Il crescente inquinamento urbano (polveri sottili e PM10) che copromette la salute pubblica nei centri abitati richiede la progressiva adozione - da completare in cinque anni – di regole ambientali nazionali che autorizzano la movimentazione delle merci e delle persone tramite mezzi pubblici solo con l’utilizzo di veicoli ad emissione zero. Progetto pilota di riqualifica strutturale ed energetica dei centri storici: 1- Riqualificare i centri storici dei comuni sotto i 2500 abitanti, da parte dei comuni stessi, finanziati dai risparmi ottenuti dalla riduzione della bolletta energetica nazionale. 2- Finanziare il recupero delle residenze private dei comuni sotto i 2500 abitanti, finanziate con sgravi fiscali del 50% dei costi sostenuti. Eliminare le barriere architettoniche per il libero ed autonomo movimento dei diversamente abili. Aumentare la disponibilità delle piste ciclabili allineandosi agli standard europei.